Il proprio valore aggiunto e le esigenze del cliente

  1. Capire cosa ci rende unici o quanto meno desiderabili.
  2. Sconfiggere l’autoreferenzialità, pensando solo a se stessi: faccio un buon prodotto, l’ho sempre fatto, i clienti se ne accorgeranno.
  3. Uscire dall’azienda, cercare il confronto, testare il proprio prodotto, vedere l’effetto che fa.
  1. Dare per scontato che ciò che funzionava 10 anni fa, funzioni anche ora e funzionerà per i prossimi 10 anni.
  2. Aspettare che il mercato si riprenda: ci sono aziende che stanno andando alla grande anche adesso.
  3. Non innovare.

La frase di Sun Tzu sembra pensata apposta per mettere in guardia gli Imprenditori:
Se conosci le esigenze del tuo potenziale cliente e il tuo valore aggiunto, ovvero la tua capacità di soddisfare una suo esigenza o di risolvergli un problema, la tua vittoria è sicura.
Soccomberai in ogni battaglia, se non sai cosa vuole il tuo potenziale cliente o di cosa può aver bisogno e soprattutto se hai smesso da tempo di guardarti allo specchio, fermandoti a capire se il tuo prodotto val ancora la pena di essere comprato.
Avrai il 50% di probabilità sia di vincere che di perdere, se ti concentri solo su quello che fai, perché l’hai sempre fatto, l’hai sempre fatto bene e pensi che sia normale continuare a farlo tale e quale.
Tutto questo vuol dire uscire dall’autoreferenzialità, spostare il baricentro e l’attenzione da noi, dalla nostra azienda, al cliente.
Domande, fare e farsi tante domande a costo di rimettere in discussione lunghi anni di lavoro. Se le vendite calano, capire perché i nostri clienti stanno scegliendo altri fornitori, perché, cosa hanno gli altri che noi non abbiamo. E noi? Come e cosa dobbiamo cambiare?

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