Le procedure fra mito e realtà. Il miglioramento (Seconda parte)

1 – Definire il progetto di miglioramento e coinvolgere tutti.
2 – Chiarire il motivo per il quale è necessario dotarsi di procedure.
3 – Condividere le procedure e soprattutto monitorare l’applicazione.

1 – Calare le procedure dall’alto e trasformarle in uno “Strumento di Regime”.
2 – Credere che redatte le procedure il gioco sia fatto, è il contrario! Fatta la procedura, inizia il gioco!
3 – Tralasciare l’aggiornamento: le procedure devono essere uno strumento vivo, sempre rilette, corrette, utilizzate nella quotidianità.

Le procedure non possono essere lasciate sole per ottenere un reale miglioramento: cosa significa questa frase?

Vuol dire, ancora una volta, che gli strumenti non servono a nulla se non vengono utilizzati correttamente e per utilizzare correttamente le procedure, ovvero trarne la massima utilità, serve una Cultura Aziendale adeguata.
Cioè???? Di cosa stiamo parlando? Quale Cultura Aziendale serve per far in modo che le procedure non vengano considerate un peso inutile o come alcuni dicono “servono solo ad ingessare il lavoro”?
La Cultura di cui parlo ha alla base il Rispetto: il rispetto delle regole, dei tempi, degli spazi, degli altri.
E’ una Cultura che pretende puntualità, ordine, ambisce alla perfezione, intesa come miglioramento continuo (oggi meglio di ieri e domani meglio di oggi), si sfida ogni giorno per conquistare anche un piccolo traguardo di conoscenza, di efficienza, di qualità.
Le procedure, in un sistema in cui prevale il pressapochismo, la tendenza a cercare giustificazioni, dove non si misura nulla (“la nostra azienda è diversa, impossibile da misurare”), dove l’importante è il risultato, costi quel che costi, anche se il raggiungerlo costa di più del risultato stesso, dove le attività non strettamente legate alla produzione sono considerate inutili, mal sopportate, perché “improduttive” (compresa l’attività di misurazione ed analisi, ovviamente).
Ecco, in questo contesto le procedure sono inutili, sono tempo perso sia nel farle sia nel cercare di applicarle, perché se manca la convinzione e si ricorre alla costrizione, lo sport che si diffonderà in men che non si dica sarà “Schiva la regola” … con il triste epilogo che spesso sul podio ci salgono proprio quelli che le procedure le hanno fortemente volute.

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