L’azienda vista con occhi altrui: un utile e irrinunciabile esercizio.

1 – La realtà è sempre più complessa: il coinvolgimento di Soggetti Esterni in certi periodi della vita aziendale non sminuisce il valore dell’Imprenditore.
2 – Circondarsi di Professionisti. Come riconoscerli? Ti aprono la strada a nuovi ragionamenti, ti dicono quando stai sbagliando e ti spiegano il perché, ti aiutano ad apprezzare i risultati raggiunti che spesso dai per scontati.
3 – Scegliere Professionisti che ti consentano un’uscita contrattuale senza aggravio economico: qualcosa può andare storto, succede, e se succede è giusto salutarsi senza “penali”. Il Professionista deve metterlo in conto.

1 – Aspettare di avere un problema. Meglio curare il dente che rischiare di toglierlo.
2 – Percepire il Professionista come un intruso: non è un buon modo di cominciare.
3 – Credere che la Consulenza sia tutta uguale: qui si parla di Consulenza di Processo. Ricordatevi questo nome.

Per migliorare serve un punto di osservazione estraneo.

Sotto l’ombrellone mi ha tenuto compagnia, fra gli altri, Gianrico Carofiglio, con il suo ultimo “La versione di Fenoglio”, una storia semplice, ma disseminata di riflessioni e spunti dati dal protagonista, un vecchio carabiniere alle soglie della pensione.
Ad un certo punto dice così: “Sì. Siamo tutti pessimi osservatori di noi stessi…. Uno dei motivi per cui conviene andare da un professionista è che nelle situazioni di disagio ti occorre un punto di osservazione estraneo e disinteressato su te stesso. La questione non è tanto che lo psicologo o lo psichiatra sappia incasellare il tuo problema in una specifica categoria di disturbo o addirittura di malattia. L’utilità fondamentale consiste nel percepire un punto di vista esterno su di noi. Qualcuno ascolta quello che diciamo e questo mette le cose in prospettiva, ci libera dalla sensazione di solitudine.”
Ovvio, qui si parla di Medici, ma, accidenti, è esattamente quello che succede in azienda! O meglio, è quello che noi facciamo quando entriamo in un’azienda.
Quando un Imprenditore è immerso nella sua realtà quotidiana, difficilmente riesce, suo malgrado, a “vedere”.
E’ umanamente difficile riuscire ad avere uno sguardo lucido sulla propria azienda quando la visione è annebbiata dalle cose che accadono giorno dopo giorno, dalle abitudini, dai pregiudizi, dalla mancanza di chiavi di lettura nuove o diverse.
Il Soggetto Esterno serve anche a questo: mette a disposizione dell’azienda e dell’imprenditore conoscenze, esperienze e punti di vista diversi, frutto della somma di tutte le esperienze e i punti di vista degli Imprenditori conosciuti in precedenza, oltre che delle sue competenze.
Non solo. Se il Soggetto Esterno oltre alla conoscenza, supporta l’Imprenditore e i suoi collaboratori anche nello sviluppo di nuove competenze e, settimana dopo settimana, “allena” al corretto utilizzo, nella quotidianità, di quanto appreso, si consolida un rapporto di fiducia tale che questo Soggetto Esterno diventa un aiuto prezioso, un valore aggiunto nel processo decisionale, l’opinione terza che spesso fa la differenza.
Consulente, Formatore, Allenatore (Coach), Consigliere (Advisor): ecco a voi il Soggetto Esterno.

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