Il Payoff: quella breve frasetta che dice chi siete

1. Non aver paura di chiedere: fate domande ai vostri clienti più fedeli, ai vostri collaboratori, a qualche vostro fornitore.
2. Prendetevi il tempo per riflettere sulla vostra azienda, possibilmente fuori dal perimetro aziendale.
3. Passate in rassegna i vostri clienti, cercando di cogliere gli indizi che possano rendere manifeste quelle esigenze sussurrate che avete più o meno volontariamente ignorato.

1. Dare per scontato che tutti conoscano il vostro valore aggiunto.
2. Pensare che il valore aggiunto sia fisso nel tempo e che duri una vita.
3. Credere che il vostro valore aggiunto coincida con ciò che fate meglio.

Comunicare al mondo chi siamo, cosa facciamo e perché lo facciamo in massimo 5 parole non è cosa facile ed è per questo che la maggior parte delle aziende non ha il c.d payoff.
In verità non solo il payoff è uno strumento utile per mandare un messaggio ai nostri potenziali clienti, ma, prima ancora, scrivere il payoff è un esercizio utilissimo e difficilissimo, perché ci obbliga come imprenditori e come azienda a guardarci allo specchio per capire “Chi siamo”.
Definire il proprio valore aggiunto e riuscire a sintetizzarlo, ecco cos’è il payoff.
No, no, mica facile! Ma fondamentale, in tempi di eccesso di concorrenza proveniente da ogni angolo del mondo, in tempi di accesso all’ informazione facile che diventa eccesso di informazione, frastuono dal quale emergere e differenziarsi.
Ecco, cercare di definire il proprio valore aggiunto, vuol dire capire se la propria offerta e la propria identità aziendale possiedono ed esprimono quel qualcosa in più (il valore aggiunto, appunto) capace di “calamitare” l’attenzione di un potenziale cliente.

Il payoff è uno degli strumenti di comunicazione più immediati per trasmettere il vostro potenziale e la ragione per farvi scegliere.

Il nostro payoff è OLTRE LA CONSULENZA.

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